Correva l'anno 1946

(gennaio 1946)

Servono alberghi!

Oggi Schiavonea è un villaggio di circa 2000 persone; d'estate al tempo dei bagni, questa popolazione si moltìplica inverosimilmente. Vi sono belle e comode case, altre se ne costruiscono ogni giorno. Ma per uno sviluppo duraturo s'impone la necessità di alberghi con numerose stanze e convenienti conforti. In nessun posto come nella Schiavonea si può risolvere un simile problema. Vi è il Quadrato, vi è il grande fabbricato Compagna abbandonato; in questi edifici si potrebbero fare alberghi, ritrovi, caffè che non avrebbero riscontro altrove. Che cosa aspettano gli speculatori! di Corigliano, gli albergatori di Cosenza a.risolvere un simile problema? La Schiavonea non è un luogo delizioso soltanto d'estate, ma lo sarebbe anche d'inverno: aria tiepida, paradiso di cacciatori, ricchezza di prodotti agricoli e della pesca invoglierebbero molti a passare qualche mese d'inverno nella bella spiaggia. 

 

Gli spettacoli teatrali

Nella prima decade di gennaio Corigliano avrà il piacere di ospitare, per la prima volta, la primaria compagnia di "Commedie comiche" di Peppino de Filippo,il grande artista napoletano,tanto noto nel campo cinematografico e, maggiormente, in quello teatrale. E' l'indimenticabile protagonista di 'A che servono questi quattrini", "In campagna è caduta una stella”, "Non mi muovo" e di una lunga serie di brillantissime e allegre commedie.

 

Disservizio ferroviario

Non sappiamo spiegarci perché il treno .che passa da Corigliano alle 7,15 non debba fare coincidenza con quello che va a Cosenza obbligando così il povero viaggiatore a sostare nella stazione di Sibari per ben otto ore, specie in questo periodo rigido in cui la sosta non'è proprio piacevole, tanto più che non vi è alcun ristoro per rendere tollerabile l'attesa. E così il viaggiatore arriva a Cosenza verso le ore 18, quando la giornata è finita da un pezzo e si corre il pericolo di rimanere anche senza alloggio. L’indomani il viaggiatore cerca di sbrigare alla meglio i suoi affari e con santa pazienza e rassegnazione deve trascorrere l'intera giornata nel capoluogo, per poi ripartire il terzo giorno con l'unico treno delle ore 6. Ma non finisce qui la sua odissea: arrivato a Sibari deve ancora attendere fino alle ore 15 per poter finalmente tornare a casa. 

(Il Popolano N.1 del 1 gennaio 1946)

 Strada statale 106
E' veramente deplorevole il triste abbandono in cui trovasi ormai, da qualche anno, il tratto di strada Corigliano Città - Corigliano scalo. Molti anni fa questa strada era stataasfaltata ed alberata, veniva mantenuta con cura, e costituiva un vero motivo d'orgoglio per la nostra città. Il traffico che su di essa si svolge, quasi senza interruzione, per almeno 20 ore su 24 della giornata, è addirittura sorprendente. Fin dalle primissime ore mattutine ha inizio il percorso di lunghe e interminabili teorie di veicoli d'ogni genere, il cui ritmo va man mano accentuandosi per diminuire un po' verso le ore dieci e riprendere poi più intenso nelle ore pomeridiane, con prosecuzionefino a tarda ora della notte. Solo chi non ha mai assistito a tale traffico non può credere alla sua formidabile e intensa mole che non ha l'eguale in tutti gli altri paesi della Calabria. Solo attraverso questo traffico i forestieri potranno avere un'idea della vita attiva ed operosa che vive questa nostra popolosa cittadina di ventimila abitanti che esporta prodotti d'ogni genere: dall'olio agli agrumi, dai cereali alla verdura, dalla frutta ai prodotti ittici. Ogni zona, ogni angolo del suo immenso territorio è centro divita, è ricchezza. E' quindi evidente quale importanza vitale abbia per Corigliano questo tratto di strada di circa 5 chilometri, che ora è diventato come il letto di un fiume dopo la piena. 

(Il Popolano N. 2 del 6 gennaio 1946)

 Sport: attività locale

Domenica scorsa sull'improvvisato campo della stazione, il nostro "undici" ha incontrato in una partita amichevole la squadra dello Scalo. L'incontro, che ha richiamato un numeroso pubblico, è terminato con il punteggio di 2 a 1 a favore dei locali, i quali hanno dimostrato una maggiore incisività in tutti i reparti. Superba e degna di lode le prestazioni del non mai vecchio Malagrinò e di De Gaetano, che a nostro avviso sono stati i migliori in campo. Dello Scalo ci sono piaciuti il portiere, un giovane che promette bene e i terzini De Pasquale e Oreste. Ha diretto l'incontro il sig. Sosto che, tranne qualche svista sotto porta, ha tenuto bene in pugno la partita, assolutamente priva di ìncidenti notevoli.

(Il Popolano N. 4 del 20 gennaio 1946)

II nostro telefono

E' da più tempo che la cittadinanza tutta reclama il ripristino del telefono che, nelle condizioni attuali, fa davvero pietà e la società continua a rimanere sorda all'invito. Quanta pazienza negli animi dei Coriglianesi che, dopo un'attesa di varie ore (e non esagero se parlo di giorni) in quella specie di centrale, si sentono rispondere dal telefonista: la linea è interrotta, le pile sono scariche, Cosenza non risponde, i fili fanno contatto, e così via di seguito. E oltre a ciò, è permesso chiedere perché mai in sostituzione della linea privata, sempre guasta, non può far servizio la linea di Acri, appartenente allo Stato? E'mai possibile che tra i tanti guai di cui ci vediamo circondati, dobbiamo annoverare anche questo?                   (Il Popolano N. 5 del 27 gennaio 1946)