Correva l'anno 1899

Il Popolano n° 1 del 1 gennaio 1899

Il Popolano n° 3 del 26 febbraio 1899


La scomparsa di Luigi Palma

Appena qui giunta l'infausta notizia della morte del nostro illustre concittadino Luigi Palma, molti amici e signori espressero il loro cordoglio alla di lui vedova. Lo stesso fece il Regio Commissario telegrafando alla vedova ed al Presidente del Consiglio di Stato, a nome anche di questa cittadinanza... La sera del 7 corrente il Regio Commissario invitava molti cittadini nel Palazzo Municipale per prendere opportuni concerti per le onoranze da rendere all'illustre defunto. Fu in quella prima riunione eletto un Comitato, di 40 cittadini di ogni gradazione sociale, del quale fu nominato Presidente onorario il Senatore F. Compagna, Vice presidenti onorari i due deputati d'Alife e Compagna e Presidente effettivo il Cav. Uff. Giacomo Garetti.

(N. 2 del 18 gennaio 1899)

 

La prima seduta del Consiglio

Lunedì 6 volgente, dietro invito del Regio Commissario si adunava il nostro Consiglio nella sala municipale. Dei trenta consiglieri ne mancava uno solo. Il pubblico era numeroso. Il Regio Commissario lesse la sua bella e forbita relazione; dietro di che invitava il consigliere anziano dott. Vincenzo Varcaro ad assumere la presidenza del Consiglio. Quindi il Consiglio prendeva atto della relazione del R. Commissario riservandosi, a proposta del consigliere avv. Giovanni Terzi, di rivedere partitamente gli atti compiuti dal R. Commissario e specialmente il bilancio. Dopo di ciò si procedette alla nomina del Sindaco. Fatto lo scrutinio dei voti risultò eletto l'egregio Avv. Scipione barone De Rosis con 24 voti. Il sig. De Rosis, presente alla seduta, ringraziò il Consiglio dell'alto onore conferitogli promettendo di dedicarsi al bene della nostra città. Nella stessa seduta si volle procedere alla nomina della Giunta, e dietro le formalità di rito, furono proclamati assessori i sigg. Luigi Tricarico, Vincenzo Varcaro, Angelo De Tommasi e Domenico Spataro; a supplenti risultarono nominati i sigg. Carlo Attanasio e F. Basile Amato. 

 

 

Il fidanzamento della contessina d'Alife

Giorni or sono, con suo telegramma l'on. d'Alife partecipava agli amici l'avvenuto fidanzamento della sua gentile e leggiadra figliuola sig.na Antonietta, con l'egregio giovane gentiluomo Barone Giovanni de Riseis, figliuolo del barone del Crecchie, Senatore Luigi de Riseis e della baronessa donna Maddalena Guevara Suarda dei duchi di Bovino. La lieta novella fu qui appresa con generale compiacimento, essendo grandissima la simpatia che seppe acquistare la Contessina d'Alife in mezzo a noi, grande l'affetto di tutti verso il suo ottimo genitore.

(N. 4 del 28 marzo 1899)

 

Dal mare

In quest'anno molto più affollati del solito sono i bagnanti nella nostra marina Schiavonia.

Non un locale vuoto; e ciò non solo nei fabbricati di Casa Campagna, e in quelli dei signori Pedatella e Policastri, ma financo le baracche e i pagliai son tutti occupati — A questo straordinario concorso penso contribuisca non poco la pulitezza dei locali, la bontà dell'acqua e le premurose cure del fittuario sig. Gaetano Falco, acciò nulla manchi alle necessità della vita. Il 6 corrente si solennizzò la solita Madonna della Neve, ma in modo veramente straordinario e divertente. Una commissione composta dei signori Gaetano Falco, presidente, Domenico Bruno, Pietro Longo, Giov. Sac. Spataro e Vincenzo Adimnari, s'incaricò della festa, raccogliendo le offerte dei bagnanti. Il 5 venne la musica di S. Giorgio, ora ben diretta dal Maestro Fragomeno, la quale fece, suonando, il giro del quadrilatero e dei circonvicini fabbricati —La sera dello stesso giorno vi fu funzione in chiesa e spari di mortaretti. La mattina del 6scese, sul far del giorno, la banda di Corigliano, diretta dal vostro Direttore sig. Dragosei, e, fece anch'essa il giro di tutta la stazione balneare, suonando bellissime marce. Alle 8 la banda di S. Giorgio fece altro giro e poi andò in chiesa ad assistere alla funzione religiosa, mentre quella di Corigliano eseguiva fuori porta di mare uno scelto programma di pezzi, fra cui il bellissimo finale III della Lucia, un Poul-Pourri sulBallo in maschera, un valzer bellissimo e qualche sinfonia. Gran concorso in chiesa — Funzionò l'egregio Abate, che nell'intermezzo pronunziò, come al suo solito, belle e dotte parole sulla festiva ricorrenza. Nelle ore pom. ricominciò il giro la banda di S. Giorgio, mentre quella di Corigliano eseguiva altro programma. Verso le sette si fece la processione del Santissimo. Vi era una immensa folla di popolo; una congrega di Corigliano, le due bandee gran numero di signore e signorine— Portava l'ombrello l'egregio Proc. Del Re Cav. Ciamarra che si trovava in questa marina da qualche giorno — Vi era l'egregio Pretore di Rossano signor Vuono venuto anche qui per qualche giorno.Ritirata la processione, da sopra la piattaforma della chiesa, e prima della benedizione, il sac. Sangregorio disse bellissime parole. Dopo la benedizione vifurono fuochi pirotecnici e sparo di mortaretti.

(N. 12 del 18 agosto 1899)  

 

Strada Acri – Corigliano

 Speravamo non doverci più ritornare e pure, dopo circa dieci anni, vediamo risorgere questa triste e dolorosa questione. Nefasta fu per noi questa strada fin dal principio; nefastissima sarà nella sua fine. Essa percorre il nostro territorio per non più di otto chilometri: la spesa preventivata per sole sessanta mila lire, ed invece ne ha inghiottite ben oltre trecento mila, con le quali vi si sarebbe potuto fare una ferrovia. E noi dovemmo piegare la testa, perché gli interessi dell'appaltatore godevano in alto maggior favore di quelli del Comune; e questa popolazione, per lunga serie di anni, fu afflitta da quell'altra piaga che si disse prestazione d'opera!

 (N. 19 del 21 novembre 1899)

 

Onore al merito

 Il giorno 2 e 3 corrente è stato tra noi l'egregio dottore in medicina e chirurgia sig. Giuseppe Marchianò, chiamato dall'ottimo sig. Eugenio avv. Spezzano per operare la moglie, signora Giulia, di strozzamento intestinale. L'operazione pericolosissima, alla quale assistettero i signori dottori Varcaro, Fiore, Cimino, Calabrese, nonché la distinta levatrice signora Annetta Cirignola, fu lunga (e durò circa un'ora e mezza) ma fu coronata dal più brillante successo. La signora Spezzano, che non fu possibile eterizzare, affrontò l'operazione con cristiana rassegnazione e coraggio da eroina. Ella stesa sul tavolo di dolore intese tutti i singulti del marito, dei cinque figlioletti, del vecchio zio Gioacchino,della madre, del padre, delle sorelle accorse all'annunzio tristissimo, dei numerosi parenti, né un momento perde la fede nel giovine operatore e nella provvidenza.

(N. 21 del 9 dicembre 1899)

 

 Una nuova industria

 Una nuova industria è venuta ad installarsi nella nostra città. Trattasi di una fabbricazione di pipe di radici di alcuni arbusti esistenti nei boschi del Barone Compagna. Qui le pipe si tagliano e si sbozzano, venendo poi mandate all'estero ove si portano a compimento per mettersi in commercio. Son venuti perciò molti operai toscani.

(N. 22 del 17 dicembre 1899)

 

Santuario di S.Francesco da Paola

 II santuario di S. Francesco da Paola, patrono della nostra città, è ormai ritornato al suo primitivo splendore mercé i restauri di recente in esso eseguiti. Di stile quattrocento aveva subito molte trasformazioni che ne avevano deturpato le primitive decorazioni. Ora però chi entra in esso vi trova un'armonia artistica di linee e colori, imponenti e severa, di quella severità che ispira preghiera e raccoglimento. Il soffitto a cassettoni ha il colore legno noce di un lucido apolizzato; in tutte le modanature delle cassette vi sono dorature che fanno un bel contrasto con l'intonazione generale delle tinte nel centro di ciascun cassettone... la calotta o cappella dell'altare maggiore è di un azzurro cupo con stelle in alto di effetto bellissimo...

(N. 23 del 25 dicembre 1899)

 

Ritardi alla stazione

 E' da qualche mese che i Treni si incrociano nella nostra stazione di notte tempo, e finora non si è potuto aver messo un lume in mezzo ai binari. Si aspetta che succeda qualche sinistro per darne poi la colpa agli impiegati, che non mancano di prevedere senza essere secondati. Da siffatto incrocio, che spesso, pei ritardi, avviene in altre stazioni, deriva un grave inconveniente pei nostri commercianti d'aranci; perché essendo due i binarii riserbati ai Treni, i vagoni con la loro mercé non possono partire la sera e debbono aspettare il mattino seguente. Ben altro trattamento sarebbe dovuto ad una merce tanto pregiata e deperibile, di cui una parte va anche all'estero e tanto introito da all'Amministrazione delle ferrovie.

(N. 24 del 31 dicembre 1899)