Correva l'anno 1836

Il terremoto del 25 aprile 1836

 

Il 28 aprile del 1836, tre giorni dopo il terribile terremoto che ha minacciato di distruggere la città, si riunisce straordinariamente in piazza Murorotto (oggi Vittorio Emanuele II) il Decurionato di Corigliano, sotto la presidenza del Sindaco Domenico Sollazzi-Castriota, per decidere il da farsi.

Le prime scosse si sono avute al mattino del 25 aprile 1836, alle ore 6, come mette in evidenza la delibera del Decurionato.

Le scosse durano circa trenta secondi; e, mentre nei paesi circonvicini, si lamentano molte vittime, in Corigliano si hanno solo due morti: il “padre di famiglia” Domenico Orlando Grasso e la “zitella” Rosa Fusco Virzella. Molti sono i feriti, però. I danni sono ingenti.

La gente, nei giorni che seguono, preferisce stare all’aperto e “bivacquare” di notte allo scoperto. E proprio di notte, il 27 aprile, muore Rosa Gallina, moglie di Giorgio Caracciolo, sul “bivacquo nel largo di S. Antonio”.

Il Decurionato “nello sbalordimento in cui si trova e nel costringimento de’ suoi doveri delibera all’unanimità di eleggere una deputazione di cittadini che verifichi la solidità degli edifici, decida quali sono da demolire o da riparare, relazioni sui soccorsi da prestare ai cittadini bisognosi, progetti tutto ciò che è opportuno per la salvezza pubblica”.

La deputazione viene nominata nei seguenti cittadini: i parroci Chiappetta, Alice e Cimino, e i galantuomini D. Gennaro Maria Morgia (già sindaco della città) e D. Antonio Maria Abenante.

Il Decurionato, infine, sente il dovere di far conoscere ai superiori che tutta la popolazione di Corigliano “ha trovato il suo sollievo ed il pronto soccorso presso il Suo Protettore S. Francesco di Paola e si è nella fiducia che per la sua santa intercessione siam salvi.”

Infine, il sindaco fa presente che tutti i cittadini rendono grazie al santo paolano e chiedono che sia ripristinato il Convento dei Minimi e che il fabbricato sia “ricostruito”.

Ogni Coriglianese, a tal fine, dà il proprio “obolo”, a seconda delle proprie possibilità.

Nella delibera si chiede, inoltre, anche l’intervento dell’Intendente di Calabria Citra per la “bramata ripristinazione” del Monastero di S. Francesco.

In ricordo di quel terribile 25 aprile 1836, Corigliano festeggia solennemente il suo protettore il 25 aprile di ogni anno.

 

(Tratto da "Storia di Corigliano Calabro" di Enzo Cumino)