I Libri di Autori Coriglianesi e non

I miei libri

Gli Scorzafave dal XVI al XX sec. di Giovanni Scorzafave 

A te, che stai per iniziare a leggere queste pagine dedicate ai miei antenati, che siano anche i tuoi, o no, rivolgo un grazie di cuore, nella speranza che questo mio lavoro, iniziato da un paio di lustri, forse anche tre, possa essere apprezzato. Non è stato un percorso semplice. Molte sono state le difficoltà incontrate, al punto che, più di una volta, ho pensato di “tirare i remi in barca”; ma, poi, la grande voglia di conoscere le mie radici ha avuto il sopravvento. Pertanto, ho continuato a “remare” in un mare di fogli ingialliti e consumati dal tempo, approdando in quei porti che profumavano delle...Clicca qui per continuare a leggere

PREFAZIONE

Da qualche tempo, con lo spirito di non sprecare gli anni che mi restano ancora da vivere, che – ahimè - sono molto di meno rispetto a quelli già vissuti, ho intrapreso un percorso di ricerca e di documentazione sulla mia città natale, dedicandole un sito web (www.coriglianocal.it.); niente di particolare, sono soltanto pagine scritte con la penna del cuore e trasportate dal vento della memoria, erranti in questo mondo moderno, ma sempre più piccolo e povero di valori.

Qui, ogni lettore può consultare ciò che inserisco quotidianamente...(continua) basta un click

 

 LE ORIGINI

Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento Corigliano ha avuto un rinnovamento ed un progresso  senza eguali sia nel campo intellettuale che nel sociale.

In quella grande evoluzione culturale vi fu un  protagonista assoluto, che seppe prendere iniziative per le quali, per oltre mezzo secolo, fu collocato tra le figure più rappresentative e carismatiche della nostra città.

Francesco Dragosei (1859 -1938)

(Foto di S. Arena)

Senza timore di essere smentito, si trattò dell’uomo più poliedrico, più innovatore, più eclettico, più visionario e più passionale che Corigliano abbia mai avuto negli  ultimi due secoli del millennio scorso, ma anche di un artista di spessore in controcorrente in una società spesso chiusa ai cambiamenti.

 

Il nome di quell’uomo è Francesco, Gerardo, Cosmo, Damiano Dragosei, noto a tutti semplicemente col nome di “don Ciccio”, un uomo libero, che ha saputo incarnare lo spirito del suo tempo, capace  di cogliere anche i fermenti e le esigenze dei suoi concittadini.

Il cognome Dragosei, [1] oggi estinto, è presente a Corigliano già da moltissimi anni ed è presente negli archivi parrocchiali delle nostre chiese sin dalla seconda metà del Seicento.[2] 

Sarà più presente nel secolo successivo, [3] poiché fu una delle poche famiglie che non fu costretta a emigare.

Alla fine dell’Ottocento e per un lungo periodo del secolo successivo, infatti, a causa di un diffuso malcontento politico e un’indicibile sofferenza economica, molti Coriglianesi, per fame e disuguaglianze sociali, avevano iniziato ad abbandonare il loro amato paese nativo per avventurarsi, senza più fare ritorno, nelle lontane Americhe.

In quel triste contesto di crisi sociale, caratterizzato, in particolare, dall’ennesima carestia e dalle continue lotte politiche locali, negli ultimi decenni del Settecento, Vincenzo Dragosei e Serafina Pinacchio, contraendo matrimonio, decisero caparbiamente di rimanere nella loro amata terra, per dare vita ad una numerosa e felice famiglia, basata sul rispetto e sui sentimenti dei grandi valori etici e civili.

Era il 1794, quando nella loro casa, posta nelle immediate vicinanze dell’Acquanova, entrava un raggio di luce dai colori tenui e delicati: era nato  Michele, il futuro nonno del nostro personaggio, Francesco Dragosei.

Michele, pur vivendo la fanciullezza nella serenità e nella gioia della sua bella e unita famiglia, vivrà, invece, l’adolescenza nella più profonda inquietitudine e nel grande terrore per essere stato testimone oculare della terribile invasione della nostra città da parte dei Francesi, che, mettendola a ferro e fuoco, la saccheggiarono, profanando persino i luoghi di culto.[4]

In quel contesto difficile, il giovane rampollo della famiglia Dragosei seppe reagire ritagliandosi un ruolo importante nel campo sociale ed economico, cosa che gli consentì in seguito di raggiungere una posizione patrimoniale di tutto rispetto. Infatti, nonostante svolgesse la professione di “caffettiere”,[5] durante il suo lungo e sereno percorso di vita, investì, con sagacia e lungimiranza, i suoi risparmi, comprando molti fondi agricoli con le relative pertinenze, creandosi, così, una buona situazione patrimoniale. Nella prima metà del terzo decennio dell’Ottocento, Michele Dragosei sposava la ventisettenne Rachele Riggio, donna dalle grandi virtù e doti fuori dal comune, acculturata e intelligente, che, dopo aver dato alla luce ben sette figli, [6] iniziava ad esercitare in città l’allora difficile e insolita professione di libraia, distinguendosi per generosità nell’insegnare i primissimi elementi di lettura e scrittura ad alcuni analfabeti, che in quel periodo certamente non mancavano nella nostra città.

Particolarmente attenta alla formazione e al bisogno evolutivo dei suoi figli, impartiva loro un’educazione morale e civica, fornendoli degli strumenti necessari per una buona crescita culturale. Infatti, grazie a questi insegnamenti, alcuni di loro, come vedremo, ricopriranno cariche importanti e di rilievo nel campo dell’istruzione pubblica e in quella ecclesiastica.

Era il secondo martedì del mese di gennaio del 1830, un inverno freddo   portava il suo rigore in tutte le case, tranne in quella di Michele Dragosei, dove, un’ora prima dei dodici rintocchi delle campane della vicina chiesa di Santa Maria di Ognissanti (nota ai più come a gghjiesa ’i Santuori), entrava un caldissimo e luminoso raggio di sole: era nato Luigi.

La nascita di questo pargoletto era particolarmente attesa, perché arrivava finalmente, dopo quelle di ben quattro bimbe, per cui si trattava di un felice evento, motivo di orgoglio soprattutto per Michele, che, di certo, rispettando la tradizione, in occasione del battesimo, avvenuto nell’antica chiesa di Santa Maria Omnia Sanctorum,[7]  organizzava una grande e accogliente festa nella sua casa. Il bravo e generoso “caffettiere” della nostra città, in quella particolare occasione, non faceva, senza dubbio, mancare alcun tipo di “cosi ruci”, dolci e pasticcini di ogni tipo, nonché distillati di frutta e liquori, che a suon di musica e balli tradizionali avranno reso la serata piacevole e divertente per i numerosi parenti e per gli amici al tintinnio di bicchieri pieni di vino con le bollicine per il nuovo neonato in famiglia.

(CONTINUA)


[1] Il significato di questo cognome è forse “campo di spelta”. È documentato sotto forma anche di “Dragosena” e “Dragosea”; probabilmente derivava da “TRAGOS, spelta, col suffisso -EA, che ha valore collettivo, per cui Dragosei tradotto nella nostra lingua corrisponde a “campo di spelta” (Fonte: Nomi di famiglia in Calabria di Luigi De Luca p.90)

[2] A Corigliano il cognome “Dragosea” risulta documentato sin dal 1689 con Antonio Dragosea, marito di Isabella Favaro (Fonte: Nomi di famiglia in Calabria di Luigi De Luca  p.89)

 

[3] Nel 1715, con Teresa Dragusea di Antonio, moglie di Carlo Rizzuto; nel 1722, Giulia Dragusea, moglie di Gaetano Mirabile; nel 1737, con Pietro Dragusea (Fonte: Nomi di famiglia in Calabria di Luigi De Luca p.89) 

[4] Era il 2 agosto del 1806 quando le truppe al comando del generale francese Reynier entravano a Corigliano, mettendola a ferro e a fuoco. Non risparmiavano neanche le chiese, rubando ori e argenti lavorati. Persino la statua del nostro Santo Patrono, San Francesco di Paola, tutta in argento massiccio, veniva fatta a pezzi e derubata

[5] Considerato che abitava nella contrada dell’Acquanova (Piazza del Popolo), non mi è difficile pensare che il bar che gestiva avesse sede proprio in questa piazza

[6] I figli erano: Carolina (nata l’8 marzo del 1824); Maria Luisa (nata il 16 giugno del 1826); Maria Carmela (nata l’8 luglio del 1827); Carmela (nata il 17 dicembre del 1828); Luigi (nato il 12 gennaio del 1930); Giuseppe (nato il 19 febbraio del 1832); Alessandro Pasquale (nato il 17 agosto del 1834) e Beniamino Gaetano (nato il 10 novembre del 1836)

[7] Questa chiesa fu costruita nel 1107, a spese del Popolo, nell’antica zona della Giudeca (o Giudecca) (Fonte: Crono-Istoria di Giuseppe Amato

 

 

 

                                       INDICE

 

PREFAZIONE…………………………………

 

 

 

Pag. 9

 

 

PRESENTAZIONE……..……………………..

Pag. 13

 

 

PRIMO CAPITOLO: LE ORIGINI……………

Pag. 19

 

 

SECONDO CAPITOLO: IL SUCCESSO……...

Pag. 39

 

 

TERZO CAPITOLO: LA TRAGEDIA………...

Pag. 79

 

 

QUARTO CAPITOLO: LA RINASCITA……..

Pag. 95

 

 

QUINTO CAPITOLO: IL DECLINO………….

Pag. 145

 

 

SESTO CAPITOLO: TESTIMONIANZE E RICORDI……………………………………….

 

Pag. 167

 

 

APPENDICE…………………………………...

Pag. 193

 

RINGRAZIAMENTI…………………………..

 

Pag. 275

L’esplorazione botanica in Calabria nell’ottocento e la figura di Domenico Solazzi Castriota (1810-1860).

La memoria del Solazzi fu pubblicata nel 1845, l’anno stesso del Congresso scientifico. Ma da allora questa relazione è rimasta chiusa nelle pagine di quell’introvabile libretto e in ancora più rare raccolte di opuscoli botanici dove noi l’abbiamo rinvenuta.

Giuseppe Amato, pur fornendoci preziosissime notizie sulla vita del nostro, per la vastità degli argomenti che aveva da trattare nella sua Crono-istoria ci dice... Clicca qui per continuare a leggere.

Opera preziosa di Francesco Grillo - Il Castello di Corigliano Calabro
Grillo-Francesco.-Il-Castello-di-Corigli
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Grazie a Giovanni Pistoia per questa pubblicazione
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Lessico calabrese (dialetto di Corigliano Calabro) di Luigi De Luca.

Uno dei libri più importanti sul nostro dialetto coriglianese. Nel libro sono spiegati i significati delle parole, le origini , le locuzioni e le frasi idiomatiche. Inoltre ci sono i nomi di luoghi antichi e recenti della nostra città e non manca anche un elenco dei soprannomi dei sec. XVI - XVIII.  

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Uno dei Libri più importanti sulla Storia di Corigliano Calabro "Istoria Apologetica di Corigliano" di Pier Tommaso Pugliesi(14-10-1707). 

Pier Tommaso Pugliesi è uno dei maggiori esponenti della Storia culturale di Corigliano C. Nato nel 1642, professa i voti religiosi a diciottoanni e consegue poi la Laurea in Diritto a Napoli. Opera nel Convento del Carmine, posto nelle vicinanze del fiume Coriglianeto. Muore (probabilmente)nel 1712 

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Il Libro di Giuseppe Amato, Crono-istoria di Corigliano Calabro (Edizione Forni Editori). 

Un'opera straordinaria di grandissimo valore storico e culturale per la Città di Corigliano Calabro

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Il Libro di Luigi de Luca " Nomi di famiglia in Calabria" (oltre 500 cognomi di Coriglianesi dal Medioi Evo a oggi)

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Un Libro di Antonio Russo, " La mia Corigliano". Clicca qui per un breve assaggio di lettura

 

 

Un Libro di Carmine De Luca, "Alla ricerca dei giochi perduti". Il fascino dei giochi di una volta : Staccia, Barattolo e Carburo-La Stoppa-Il Cerchio-Al Nascondino...

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Un Libro di Gabriele Meligeni "Frammenti fra Arte e Ideologia 1972-1985"

Una raccolta, come dice l'autore, di impressioni, caratteri, contenuti sociali e culturali di attivisti, consiglieri comunali e amministratori del Comune di Corigliano C. dal 1972 a 1985.

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Un Libro di Antonio Russo "L'Acquanova" Giuochi, Filastrocche, Canzoni e Poesie Popolari Coriglianesi

(Luglio 1977).

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Un Libro di Antonio Russo "  'A Purtella  " Vecchie Tradizioni Popolari Coriglianesi

(1986)

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Un Libro di Antonio Russo "  'A Citatella  " Raccolte di di vecchie Poesie Coriglianesi, come seconda parte del Libro "L'Acquanova"

(1989)

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Francesco Maradea - Poetica "Opera Omnia"  Una raccolta di Poesie del grande Francesco Maradea

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Luigi De Luca - Corigliano Medievale (dalle origini alla fine del XII secolo) con una lettura della "carta rossanese".

Corigliano Calabro si denominò semplicemente Corigliano fino al 22 Gennaio 1863, data del R.D. n.1140 in seguito al quale prese il nome che porta tuttora.

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Un libro di Giulio Iudicissa "Proverbi e Detti a Corigliano Calabro"

 

"...I proverbi sono un vero e proprio genere letterario che fissa, in formula breve e con moduli ben precisi, norme e pensieri derivanti dall'esperienza, talora simili pur nella grande varietà delle culture, talora contradditori...."

 

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Un Libro di Mario Candido " Beni Ambientali Architettonici e Culturali di un centro minore del Sud : Corigliano Calabro" Una grande opera che descrive il territorio comunale di Corigliano Calabro.

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Un Libro di Tommaso Mingrone e Vincenzo Romio : L'Istituzione del Liceo Scientifico di Corigliano - Memoria per i settanta anni di vita (1939-2009)

E' uno studio molto importante di due bravi docenti circa le vicende che condussero all'istituzione del Liceo Scientifico "F. Bruno"

 

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Un Libro di Giovanni Cozzolino : San Francesco di Paola e l'Ordine dei Minimi" a Corigliano Calabro (1476-2010)

Un libro molto interessante "che attraverso la rivisitazione di cinque secoli di storia,è orientato a capire ermeneuticamente l'animus religioso di una comunità"

 

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Un Libro di Giulio Iudicissa : Coriglianesi

 

(Nota dell'autore : Molti sono i Coriglianesi, che nel corso dei secoli lasciarano alla città il segno della loro virtù. Lo fecero, spesso, con lo studio perseverante, a volte, con lperoismo straordinario, in alcuni casi, con la sofferenza più profonda)

 

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Un libro di Ernesto Paura : Il Fenomeno del 1993

Dalla presentazione : Il lavoro di Ernesto Paura è la narrazione minuziosa, oggettiva e lineare degli avvenimenti politico-amministrativi che, a Corigliano, nella più grande città della Sibaritide, hanno determinato una vera e propria convulsione politica ed hanno reso possibile e concreto ciò che, per lungo tempo, nella dialettica politico-amministrativa, sembrava-e lo è stato realisticamente- un sogno, cullato da gruppi minoritari assolutamente ininfluenti nella vita politica cittadina....
Cliccare qui per un breve assaggio di lettura

Un libro di Francesco Scarcella : Corigliano Calabro tra Storia e Politica dal 1944 ad oggi. 

Il giovane autore in questo libro presenta alcuni dati importanti sulla città di Corigliano Calabro da un punto di vista storico, sociale ed economico, soffermandosi analiticamente sui risultati elettorali e indicando i dati socio-anagrafici dei consiglieri comunali,degli assessori e dei sindaci. Nell'ultima parte del libro l'autore ricostruisce la storia dei principali partiti politici italiani.

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Un libro del Prof. Francesco A. Arena : Francesco Dragosei.

Il libro , a cura del  Prof. Salvatore Arena, figlio di Francesco A., è una testimonianza storica di uno dei più grandi personaggi della mia Città : Francesco Dragosei. Il Cav. F. Dragosei fu giornalista e direttore del quindicinale “Il Popolano”, direttore e fondatore della Banda musicale cittadina per circa 40 anni, sindaco, assessore, consigliere comunale al Comune di Corigliano per oltre 35 anni, editore, creò la prima tipografia a Corigliano, ioniere del cinema … 

Cliccare qui per la lettura della prima parte del libro

Un libro del Prof. Francesco A. Arena : Fortunato Bruno.

Il libro, a cura , del prof. Salvatore Arena, figlio di Francesco A., ricorda la grande figura del Prof. Fortunato Bruno, docente dal dal 1901 fino al 1937 al Liceo Scientifico "Garopoli" di Corigliano Calabro. Fu anche Rettore del Convitto annesso al Ginnasio e, nel 1921, subentrò all'esimo prof. Benedetto Leoni, come Preside dello stesso "garopoli", carica ed insegnamento che conservò fino al suo collocamento in pensione. Cliccare qui per la lettura della prima parte del libro

Grazie all'Antica Biblioteca Corigliano-Rossano potete "downloadare" questi libri
Guidi-Costabile-L_ultima-notte-di-Sibari
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Grillo-F.-I-Saluzzo-Duchi-di-Corigliano.
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Grillo-F.co_.-Il-giuriconsulto-Luigi-Pal
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Grillo-F.-Il-Musicista-Vincenzo-Valente.
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Grillo-Francesco.-Cosenza-e-gli-eroi-di-
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Grillo-Francesco.-Il-Castello-di-Corigli
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Grillo-Francesco-Antichita-Storiche-e-Mo
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Savaglio-Antonello-I-Saluzzo-e-il-Castel
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