Chiesa della Riforma

Denominazione : Chiesa della Riforma
Descrizione : Vi è annesso il convento abitato dai padri Riformati fino al 1861. Sulla facciata un portale in architravato con cornicione e paraste, un frontone curvilineo caratterizzato dalla presenza di dentelli a mensola. Sopra, un ovale con uno stemma vescovile e in alto un affresco, con cornice, che raffigura una Madonna con Bambino, Santa Chiara e San Francesco. Le navate sono due, a sinistra 4 cappelle. Vi si conserva un coro ligneo sovrastato da un gruppo ligneo.

Indirizzo : Piazza Vincenzo Valente      

Così, nel 1884, su Crono-Istoria di Corigliano Calabro, Giuseppe Amato scriveva :
L'undecima è quella della Riforma, sotto il titolo di S. M. di Costantinopoli. È fatta da una Navata, ed a sinistra da una mezza Navata con quattro Cappelle sfondate. Fra gli ultimi pilastri il piano si solleva su quello della Chiesa per un gradino, formando un piazzale, chiuso da un cancello di legno, e l'altare maggiore, tutto di stucco, s'innalza su di esso per tre gradini. Dietro quest'altare trovasi un Coro grande e molto bello una volta, su questo una nicchia grandissima con un bello e gigantesco Crocifisso, ed ammucchiate, impolverate molte teche con reliquie. Il Cielo di questa Chiesa, è piano fatto di tavole lavorate ed intagliate, ed in mezzo à un dipinto della Madonna di Costantinopoli, lavoro dell'infelice Luigi Medollo. A parte destra, entrando in questa Chiesa, e proprio vicino alla porta, sul muro, v'è una pietra di lavagna, che ricorda a noi come nel 13 Novembre 1681 questa Chiesa fu consacrata dal nostro Giovanbattista Pontio, vescovo d'Ubriatico. Sulla porta v'è un orchestra, che tiene un organo, che il fu Pasquale Palma seniore, complimentò a quei frati nel 1767, lavoro del famoso Organista Romano Mauro Gallo. Nella sagrestia vi sono stupendi lavori di legno a basso-rilievi, che rappresentano teste di fiori, pigne di uve con uccelli mirabilmente scolpiti, i quali stanno col becco sui chicchi dell'uva: in mezzo a questi lavori un bellissimo dipinto dell'Immaculata e sotto i suoi piedi il millesimo A. D. 1699. Questi lavori sono opera dei Frati Riformati.

Consacrata il 3 novembre 1686 da Giovan Battista Ponzio di Corigliano, vescovo di Umbriatico, con il titolo di S. Maria di Costantinopoli, la chiesa viene affidata con l'annesso convento ai Padri Riformati fino al 1861. La facciata, sobria ed elegante, è caratterizzata da un ampio portale centrale architravato e decorato da cornicione e paraste; da un frontone curvilineo caratterizzato, lungo tutto il suo svolgimento, da numerosi dentelli a mensola. Al di sopra del portale, un ovale contiene uno stemma vescovile. Più in alto, racchiuso in una cornice, un affresco che raffigura una Madonna con Bambino, S. Chiara e S. Francesco. Ai lati dell'affresco, si aprono due finestre, anch'esse racchiuse in cornice. La chiesa, restaurata nel 1908, è formata da una navata centrale e, a sinistra, da una mezza navata con quattro cappelle. Pregevole il coro in legno, sormontato da un maestoso gruppo ligneo della Crocifissione (Cristo, Madonna, Giovanni, Maddalena) . Al centro del soffitto ligneo a cassettoni, è incastonato un dipinto del pittore coriglianese Luigi Midolla, Madonna di Costantinopoli (a. 1842). In sagrestia, sono conservati pregevoli lavori in legno intarsiato (a. 1699). La navata centrale è preceduta da un'orchestra con organo, cui si accede mediante un'artistica scaletta a chiocciola in legno. Belle alcune tele, di autori ignoti, purtroppo in rovina a causa dell'umidità e delle infiltrazioni d'acqua. Sulla parete di sinistra, superata l'entrata, una S. Maria di Costantinopoli adorata da S. Francesco e Frati francescani. Nella prima cappella, una Sacra famiglia; nella seconda, una Adorazione della Vergine; nella terza, un S. Francesco con Bambino; nella quarta, una Sacra famiglia. Il convento dei Riformati (ora cinema Valente, in restauro, Pretura, sede di Scuole Elementari, fino a pochi anni fa sede del Comando dei Carabinieri) , adibito dopo l'Unità a Regio Giudicato, Prigione Circondariale, Caserma di gendarmeria, costituisce corpo unico con la comunicante chiesa «della Riforma»

(E.Cumino)

Santa Maria di Costantinopoli detta Riforma (XVII sec.), rinomata per i suoi legni intagliati dai padri Riformati che occupavano il convento di San Francesco, all’inizio del secolo scorso. La facciata, sobria ed elegante, conclusa da un frontone curvilineo scandito da dentelli a mensola, è caratterizzata da un ampio portale centrale architravato e decorato da cor­nicione e paraste. Su quest’ultimo è situato un ovale contenente uno stemma vescovile. Proseguendo più in alto, racchiuso in una fine cornice, un affresco che raffigura una Madonna con Bambino, S. Chiara e S. Francesco. La chiesa è formata da una navata centrale e, a sinistra, da quattro cappelle. Interessante il Coro,sormontato da un magnifico gruppo scultoreo ligneo della Crocifissione. Il soffitto si presenta ligneo a cassettoni con al centro il dipinto Madonna di Costantinopoli di Luigi Midolla(1842). Su una parete laterale spicca una Immacolata (1699). La stessa è chiusa al culto per l’avanzato stato di degrado in cui versa l’intero complesso. Recentemente è stato recuperato parte del convento e riadibito a Teatro Valente.
(Pro Loco di Corigliano calabro)

Questo maestoso armadio ligneo intarsiato si trovava nella Chiesa della Riforma (Santa Maria di Costantinopoli, di fianco al Teatro Valente). L'edificio - com'è noto - è pericolante: il tetto è completamente rovinato e la facciata è mantenuta da due pali in ferro, posizionati in modo da mantenere l'architrave del portale d'ingresso, dall'equilibrio instabile. Per evitare danni al capolavoro mostrato nell'immagine, esso è stato portato all'interno della Chiesa del Carmine, dove sono riuscito a fotografarlo...(Carlo Caruso)